Opere - Vicini

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Le ultime opere di decorazione


Due secoli e mezzo erano passati sulle opere di abbellimento del Santuario; e tempo così lungo aveva cancellato e distrutto l'opera dell'uomo. Ma se gli stucchi e i dipinti scomparvero, la riconoscenza, eterna giovinezza del cuore, ancor viveva per il trionfo della Vergine Santa. Il parroco attuale, con generosa iniziativa, si assunse di ritornare il Santuario degno della sua fama e venerazione. Coll'aiuto di generosi oblatori, primo fra i quali l'Eminentissimo Card. Arciv. Andrea Carlo Ferrari, e colla partecipazione del popolo, egli riuscì ad opera bella, superiore ad ogni aspettativa. Artistici stucchi dorati, numerosi affreschi tutto rivestono il Santuario. Il valente pittore R. Rivetta distribuì con gusto squisito le scene dei misteri più belli della vita di Maria SS. dalla sua Natività alla Assunzione, alla gloria celeste in un trionfò di Angeli, di luce, di fiori.

L'acqua del piazzale


Le bellezze e le comodità raccolte nel luogo sacro a Maria SS., non fecero che accrescere il numero dei pellegrini, da questi specialmente fu notata la mancanza d'acqua. La popolazione con entusiasmo vi provvide, prestandosi per la tubazione, condotta per ben 800 metri dalla fontana Nera. L'acqua sul piazzale fu raccolta in una spaziosa e pulita vasca, che alimenta e il zampillo vivace e il getto pei visitatori. Perché fosse di sollievo e di salute, la fonte fu benedetta nel Settembre 1900.

La Grotta.

Ultimo segno di amore industrioso è la grotta, che riproduce la scena della apparizione sul colle di Pome. Non doveva mancare ciò che mantiene vivo il ricordo del fatto prodigioso. Dopo uno studio serio si scavò sotto il vestibolo del tempietto, non senza difficoltà, perché si dovettero rafforzare le fondamenta dell'edificio soprastante. L'accesso è dato da due scale laterali la luce cade da un cristallo nel pavimento del portico. Dietro il cancello, in mezzo a piccolo gregge sparso dì pecore e di capre stanno le statue di Maria SS. e della giovinetta inferma in atto di colloquio; lo sfondo è paesaggio alpestre. La geniale costruzione fu causa di nuova festa religiosa nel Settembre 1903: nella processione, decorata dal corpo musicale di Asso, diede ottimo esempio la colonia dei villeggianti, la quale generosamente aveva aiutata l'impresa.

                                                                                       
La festa annuale

Caglio ha destinato un giorno speciale a ricordo del prodigio. Le antiche memorie tacciono del dì fortunato in cui apparve la Vergine ma la pietà dei fedeli, da tempo immemorabile, ha fissato la commemorazione anniversaria nella prima domenica di Luglio. Nulla si tralascia perché il giorno venga degnamente solennizzato; e i pellegrini dei paesi circostanti, che numerosi s'associano ai terrazzani, toccano con mano quanto Caglio ami la Madonna miracolosa e come nessuno sia inferiore nell'omaggio sincero e perpetuo a Lei.


Conclusione


Sincero e perpetuo sia l'omaggio a Maria SS. Ella ha prediletto Caglio col tatto del virgineo Suo piede; il dì dell'apparizione ha mostrato di eleggersi in questa terra un trono, dal quale effondere ogni benedizione. Nel miracolo ha dato testimonianza di Sua potenza e bontà,  perché fosse viva la confidenza in Lei. Caglio deve sempre ricordare questo tratto di amore materno, sublime. Nel corso di tre secoli ha fatto sorgere un bel santuario e l'ha decorato; vi ha aggiunto ogni cosa che renda facile, attraente la visita: ad intervalli gioia insolita dì festa ha palesato generosa divozione. Questo entusiasmo viva non nelle pompe esteriori ma nel culto individuale alla Vergine.

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